Aumentare il traffico in entrata sul proprio sito internet e far sì che esca tra le prime posizioni dei motori di ricerca: è questo l’obiettivo a cui è necessario mirare, se si desidera che il proprio sito arrivi al successo. Per raggiungere questo obiettivo è necessario conoscere quali sono gli elementi che Google prende in considerazione.
Probabilmente coloro che lavorano nel settore, credono di sapere con esattezza che cosa Google considera al momento di indicizzare i siti internet. In realtà non è possibile saperlo mai con estrema precisione. Google infatti cambia in continuazione, si trasforma, si evolve, per riuscire a garantire risultati sempre più impeccabili.
È proprio ciò che sta accadendo in questo momento, una vera e propria trasformazione. Google ha dato vita ad un nuovo algoritmo, che in alcuni paesi è già attivo e che potrebbe nel giro di poco tempo attivarsi anche in tutto il resto del mondo. Stiamo parlando di Google Bert. Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.
Google Bert, cos’è e come funziona?
Bert è un nuovo algoritmo che Google ha deciso di inserire per migliorare la ricerca delle parole chiave e l’indicizzazione dei siti internet. Come lavora questo algoritmo? In pratica prende in considerazione alcuni elementi che fino a poco tempo fa erano considerati invece come del tutto superflui, le stop word. Con il termine stop word si fa riferimento agli articoli, alle preposizioni, alle congiunzioni. In realtà però rientrano nella categoria delle stop word anche le parole generiche o i verbi di uso comune.
Google e le stop word
Fino a poco tempo fa Google non prendeva in considerazione le stop word, in quanto considerate poco convenienti, elementi che occupano infatti memoria in eccesso e che necessita di un tempo di ricerca estremamente lungo. Da un punto di vista semantico, Google credeva inoltre che non aggiungessero alcun tipo di valore al contenuto. Inoltre eliminando le stop word, si eliminava alla radice anche la possibilità da parte dell’utente di commettere errori che potevano compromettere i risultati.
Con il passare del tempo però Google si è reso conto che le stop word sono invece un valore aggiunto importante, elementi che contribuiscono infatti a dare significato ad una frase. Senza di loro, ogni frase perde senso e non offre informazioni adeguate. Ecco perché oggi Google ha deciso di inserire di nuovo le stop word negli elementi da prendere in considerazione per l’indicizzazione.
L’importanza delle ricerche vocali
Google ha così deciso di modificare il suo algoritmo con la speranza di trasformare il mondo del web, di dare di nuovo valore ai contenuti. A quanto pare questa trasformazione è stata realizzata anche pensando alle ricerche vocali. È ormai possibile infatti effettuare ricerche vocali su Google da smartphone, tablet e computer, ma anche tramite i nuovi dispositivi pensati per una casa intelligente e sempre più moderna e tecnologica, come Ok Google oppure Alexa di Amazon.
È stato dimostrato che coloro che effettuano delle ricerche vocali utilizzano anche le stop word, che devono quindi necessariamente essere prese in considerazione da Google se il suo intento è quello di riuscire a garantire dei risultati davvero di alto livello. Per fare un esempio, se per scoprire il meteo su Roma, si digitava sulla tastiera “Meteo Roma” con le ricerche vocali la keyword utilizza è più complessa “Il meteo su Roma”, “Quali sono le previsioni meteo su Roma?” “Che tempo fa a Roma?”. Si offre spazio insomma ad un linguaggio sempre più naturale.
Il nuovo algoritmo deve essere letto in modo positivo o negativo?
L’arrivo di un nuovo algoritmo comporta sempre qualche disordine. I siti internet che sino a qualche tempo fa godevano di un traffico davvero eccellente e potevano dirsi ormai lanciati verso il successo, ecco che ad un tratto vedono il loro lavoro spegnersi. Il traffico diminuisce, anche oltre il 50% in meno nel giro di poco tempo. Con un traffico così basso, ecco che anche le entrate tendono a diminuire a loro volta. Che fare? È necessario intervenire sui contenuti già presenti sul sito, inserendo un linguaggio che sia quanto più naturale possibile, per far sì che Google possa di nuovo prendere in considerazione quel sito nella sua indicizzazione.
È vero, per effettuare queste modifiche ci vuole pazienza e molte risorse, ma questo non significa che l’inserimento di un nuovo algoritmo debba essere considerato come negativo. Un linguaggio naturale all’interno di ogni sito internet presente online è anzi un cambiamento più che positivo. Finalmente online non saranno infatti più presenti articoli di difficile leggibilità e che non riescono a regalare contenuti di alto livello. Finalmente i contenuti avranno la valorizzazione che si meritano.
Google Bert in Italia
Molte persone credono che Google Bert sia attivo per il momento solo ed esclusivamente sui siti in lingua inglese. In realtà però sono molti i siti internet in lingua italiana che nel corso delle ultime settimane hanno visto un netto calo del loro traffico. A quanto pare quindi Google Bert è già arrivato e sta già modificando la nostra percezione del web. Chi ha un sito internet, è bene che corra ai ripari il prima possibile!